La festa della mamma è una ricorrenza civile celebrata in onore della figura della madre, della maternità e dell’influenza sociale delle madri.
E’ interessante leggere dai documenti del Senato Italiano che, in data 18 dicembre 1958, Raul Zaccari – insieme ai senatori Bellisario, Baldini, Restagno, Piasenti, Benedetti e Zannini – presentò al Senato della Repubblica un disegno di legge tendente ad ottenere l’istituzione della festa della mamma. L’iniziativa suscitò un dibattito in Senato, che si prolungò anche nell’anno successivo: alcuni senatori ritenevano inopportuno che sentimenti così intimi fossero oggetto di norma di legge e temevano che la celebrazione della festa potesse risolversi in una “fiera di vanità”.
Comunemente la vanità è definita come l’eccessivo desiderio di attuare una propria perfetta immagine (perfetta dal punto di vista del soggetto che la ricerca) da esporre al pubblico, al prossimo o al mondo.
Mi vengono in mente le frasi fatte e ben impacchettate ripostate sui social… Le foto dei figli addobbati a festa con vestiti di lusso… Bimbi usati come oggetti volti a dimostrare un certo status symbol… Tutto ciò dimostra una certa insicurezza delle madri che vogliono dare una immagine di sè (donna, madre perfetta) attraverso l’immagine dei propri figli. Schiave spesso del giudizio altrui e incuranti della privacy del minore.
Essere madri è molto di più che mettere in vetrina la propria creatura.
In quanto figli di madri (e padri) è naturale, in questa occasione, voler fare gli auguri alle nostre mamme: donne che ci hanno donato la vita e che attraverso l’educazione paziente e quotidiana ci hanno resi uomini e donne di oggi. Però è anche vero che durante la nostra infanzia ci sono state anche altre figure femminili importanti: donne, spesso senza figli, che ci hanno donato amore, cure e attenzioni materne.
Oggi vorrei dedicare un pensiero particolare a tutte queste donne speciali, donne che sicuramente hanno sofferto per la mancanza di figli naturali ma che hanno avuto proprio da questa sofferenza la forza di aprirsi e donarsi a tutti quei bambini, spesso orfani di madri viventi ma assenti, bisognosi di amore materno.
Auguri a tutte le mamme, specialmente a quelle donne che hanno avuto il coraggio e la forza di amare i figli altrui. Voi siete madri come e, a volte, anche più delle altre madri naturali. Auguri!
Discalimer Photo by Jenna Christina on Unsplash
Belle parole profonde, commoventi e vere. Io ho avuto la fortuna di conoscere una donna così speciale: la mia maestra. Non aveva avuto la fortuna di avere figli suoi ma per lei, forse proprio per questo, eravamo tutti un po ‘ come dei figli al punto che anche suo marito alla domanda che a volte gli rivolgevano su quanti figli avessero lui rispondeva: 37. Noi in classe eravamo appunto in 37. La mia maestra ci fece anche da catechista fino alla Cresima che allora si faceva in quinta elementare. Lei per me è stata proprio come una seconda madre e anche se sono anni ormai che non ho più sue notizie lei è e sarà sempre nei miei ricordi e nel mio cuore.
Grazie, Sara, parole molto belle e molto vere in cui mi ritrovo!